Parlare di blocco “titolare” in panchina e la panchina in campo, oggi mi sembra scorretto. “Copertina corta” si diceva fino a poco tempo fa, si diceva per l’allarmismo  in difesa rientrato poi perfettamente, la Lazio ieri sera ha asfaltato il Nizza anche senza i suoi nomi più altisonanti.

 D’accordo, la doppietta l’ha siglata il solito noto Milinkovic sergente da 80 mln, ma in campo ci sono undici giocatori e se l’undici non funziona ..eh beh, potresti avere in squadra anche Messi ma il risultato scarseggia. 

Le “riserve” e per favore non chiamiamoli più così, abbattono tutto ciò che si sovrappone tra loro e la vittoria in quel dell’Allianz Riviera. Compatti, pronti a correre, fisici; se vogliamo proprio trovare il pelo nell’uovo per non sembrare troppo “smielati”, allora possiamo dire che il gioco tecnicamente non è stato perfetto, ma conta er core ed il resto è il risultato: 1-3

TESTA

La Supercoppa vinta aveva generato talmente tanta euforia e talmente tanti festeggiamenti, che la squadra si era un pochino distratta esordendo con un bruttissimo pareggio contro la Spal alla prima di campionato e si era aggiunta l’aggravante delle mura amiche dell’Olimpico. Archiviato e punto a capo, ma il rischio che si è corso ieri sera era molto simile, specialmente se arrivavi all’Allianz Riviera dopo aver espugnato l’altro Allianz di Torino. 

Qui è subentrata la mentalità vincente di chi non vuole mollare il colpo, di chi non snobba una partita “perché tanto basta un pareggio” ed i biancocelesti fanno piatto pieno confermando quei giocatori che di spazio ne avevano trovato poco. 

LE CONFERME DALLA PANCHINA

Luiz Felipe incolpevole sul gol di Balotelli, troppa sufficienza di Bastos e Patric incappati in un errore collettivo. Proprio lo spagnolo si è fatto perdonare la “pazzia” contro la Juventus dell’ultimo minuto che ci ha fatto quasi svenire. Diciamo che lotta come un forsennato, a volte anche troppo. 

Il duo Murgia/Di Gennaro appare sofferente all’inizio, ma poi si fa contagiare dallo sprint della squadra e comincia a carburare, il nostro Ale ritrova improvvisamente la sua vena combattiva e si fa trovare in qualche occasione sotto porta avversaria perche’ dopo il secondo gol, lui è pur sempre il “bomber del terzo”!

Caicedo gol ed assist che volere di più in una sola serata? Nani dai piedi magici che però non ha ritrovato ancora la velocità, ma è pur sempre Nani o no? Allora tempo al tempo che il talento non te lo dimentichi una mattina.

Scambio tra titolari “fissi” diciamo così e titolari “precari”, ma una cosa la dobbiamo dire, chiunque sia impegnato nel rettangolo verde  non fa rimpiangere nessuno!

E non chiamiamoli più “panchinari’! 

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